Edoardo Bove, giovane centrocampista, affronta una delicata situazione cardiaca. Una cicatrice al cuore, legata a una miocardite del 2020.
Le condizioni di Edoardo Bove, giovane centrocampista della Fiorentina, continuano a destare grande attenzione dopo il malore che lo ha colpito il 1 dicembre durante la partita contro l’Inter. Un’aritmia ventricolare grave, risolta grazie a un immediato intervento con il defibrillatore, ha salvato la vita al calciatore.
La cicatrice sul cuore e la miocardite: cosa sappiamo
Dagli esami successivi è emersa una cicatrice alla membrana del cuore, causata da una miocardite avuta nel 2020. Questa scoperta ha aperto nuovi interrogativi sul futuro agonistico del giocatore. Nonostante i controlli medici per l’idoneità sportiva, la condizione non era stata rilevata come potenzialmente pericolosa. Ora, i medici del Careggi di Firenze stanno analizzando ogni aspetto per comprendere meglio la situazione e prevenire ulteriori rischi.
L’ipotesi del defibrillatore e le implicazioni sulla carriera di Bove
Una possibile soluzione per Bove sarebbe l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, dispositivo che potrebbe garantire la sua sicurezza. Tuttavia, in Italia le normative sportive vietano di praticare attività agonistica con un defibrillatore. In caso di intervento, il centrocampista non potrebbe più giocare nel nostro campionato.
Il caso richiama quello di Christian Eriksen, colpito da un malore durante l’Europeo del 2021. Anche lui ha subito l’impianto di un defibrillatore e ha ripreso la carriera, trasferendosi nel campionato inglese. A parlare della situazione è stato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, che ai microfoni di Rai Radio 1 Sport ha dichiarato: «Difficile esprimersi su Edoardo Bove, sappiamo ancora poco. Se si trattasse di un difetto tubulare, si può correggere. Se fosse un difetto genetico, ci sarebbe da affrontare la questione del defibrillatore sottocutaneo. In Inghilterra si può giocare, noi abbiamo delle regole troppo restrittive. Eriksen? A mio avviso avrebbe potuto proseguire la sua carriera anche in Italia. Dobbiamo farci guidare dal buon senso».
Il futuro di Edoardo Bove è quindi avvolto nell’incertezza. L’eventuale decisione sull’intervento richiederà tempo e prudenza, con un’attenta analisi delle condizioni di salute del giovane atleta. Nel frattempo, il mondo del calcio spera in una soluzione che gli permetta di continuare a giocare, sempre nel pieno rispetto della sua sicurezza.